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Maternità

Il desiderio conta più della paura

“IO NON SO FARE TUTTO DA SOLA. AD ANDORA BISOGNA FARE TUTTO DA SOLI!”
UNA PICCOLA PAURA SI INSINUA. TI STAVA DENTRO A FATICA, TI VERGOGNAVI A DIRLO

 

deckchairs-355596_1920E così parti. Sono andata alla riunione, mi sono confusa con decine di genitori, culi impacciati su sedie minuscole. Ero l’unica che non sorrideva. Tu non lo sai, tu eri a casa coi nonni.
C’era il fermento di un mercato, voci da una bancarella all’altra, tutti e nessuno parlava. Nessuno ascoltava.

“Tu cosa porti?”
La gara non competitiva per preparare gli zaini. Una giacca per il vento, no, non una “giacca-a-vento”, magari uno di quei soprabiti, di quelle mantelle imbottite dentro. Un pupazzo per la notte, un libricino. In pullman non vogliono acqua, c’è chi poi sta male. Nemmeno leggere, si parla, spero che starai accanto al tuo amichetto, uno di quelli che ti girano già intorno, che aspettano nella fila il bacio con cui ti offri ingenua e bellissima. Con cui cresci a dismisura in una vanità che non sapevo, che mi racconta una maestra.

Manca ancora un mese. A scuola ti dicono: “Andora si avvicina.”
Si avvicina e mi succede una cosa strana. Bella: sono contenta.
Verrebbe da chiedersi dov’è avvenuta la trasmutazione. Non ho cambiato le mie ragioni. Penso ancora che sia presto, precoce. Ma ho scelto: la mia contrarietà sarebbe pesata più del tuo viaggio. Il tuo entusiasmo mi ha cesellato, e adesso mi ritrovo felice.

Conti i giorni: quanto è un mese? domandi. Sei giorni, quanti? Conti sulle dita.
Però ieri eri nervosa. Sei saltata al collo di tuo padre, appena siamo entrati. Lo chiamavi come fai di notte, quando un incubo ti scuote.
“Cos’hai, Sarah, che c’è?”
Chiamavi e non rispondevi.

Non so a quale età si formi il pudore. Presto. Hai fatto le storie prima di cena, ti butti a terra come tua sorella. Sei stanca, ti ho letto un libro e non è bastato. Ti guardo e non basta, ti ascolto e non parli. Domando e t’incrosti. Lì, le guance già rosate da questi pomeriggi di sole. A tavola schivi il cibo che hai nel piatto, e per un po’ ti credo. Ho creduto a ogni tua piccola smorfia, a ogni contrarietà.

Poi di colpo, sull’ultimo boccone stentato di pollo, ti fai sotto: “Io non so fare tutto da sola. Ad Andora bisogna fare tutto da soli!”
Una piccola paura si insinua. Ti stava dentro a fatica, ti vergognavi a dirlo.

Ha fatto spola, io sono leggera, adesso. So che non mi chiamerai, non avremo voce, né sguardi per sei giorni. C’è ancora tempo per intristirmi.
Ti rassicuro, facciamo una lista rapida delle cose che devi fare da sola. Ci sono tutte, sei pronta. Ci sono le maestre, gli educatori, puoi sempre chiedere qualcosa.

E adesso sono io a convincere te. A sondarti.
“Avevi paura che se me lo dicevi non ti mandavo? Ma tu vuoi ancora andarci, vero? Conta di più che vuoi andarci, di queste piccole paure?”
Hai scosso la testa su e giù un paio di volte con fermezza, poi ti ho lasciata andare. Di colpo eri di nuovo lieve e vaporosa, libera. Io ero forte e fiera.

Qualcosa di nuovo?
Ti avviso io: a caso, quando capita, una vetrina degli ultimi post!

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Commenti 6

  1. LaVitaFertile

    Sei una meravigliosa mamma, alla quale tua figlia sente di poter rivelare le sue più inconscie paure. E sei meravigliosa perchè non minimizzi queste paure, non le neghi nè fai finta di niente, le accogli, accogli tua figlia e lasci che sia lei a decidere cosa fare delle sue paure…

    1. Post
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      Maddalena Capra Lebout

      Mi lusinghi e un po’ mi imbarazzi… sono una mamma piena di pecche come tutte. Però in questo caso è stato proprio bello sentire che potevo fare la mia parte, darle supporto proprio in ciò che, fino a poco fa, non condividevo tanto, ossia questa trasferta. E vedere Sarah così convinta mi conferma che vale la pena che parta. Grazie Carmen!

  2. Silvia Fanio

    Che dolcezza quel tuo osservare ed interpretare.
    Perché i nostri piccoli non ci dicono sempre tutto a parole, ma con gesti, smorfie, emozioni.
    E noi ci dobbiamo armare di empatia per capirli!
    Che brava che sei stata a cercare di non trasmettere le tue emozioni!
    Spero che questo viaggio sia meraviglioso per lei che va e per te che resti!

    1. Post
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      Maddalena Capra Lebout

      Ciao Silvia, grazie… In questo caso sono stata anche fortunata che Sarah ha detto a parole ciò che la preoccupava, ma è vero, a volte non lo dicono perché non lo sanno neanche loro, e forse capita anche a noi adulti, no? cos’hai, perché sei sverso? Bo’, c’ho i cavoli miei oggi… Quante volte ci accade! 🙂

    1. Post
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      Maddalena Capra Lebout

      Ciao cara, sono felice di averti scoperto e lusingata che tu mi abbia scelta. Ti ho risposto da te… Per la partenza di Sarah, anche per quella… grazie, ma ci aggiorniamo il 9 maggio, data della sua partenza, o, peggio, al suo rientro: non so se avrò ancora quella tempra! E’ vero, lei è lanciata, spero tenga questa convinta energia ed entusiasmo!

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