Prima di partire

Me ne accorgo per colpa del vento. Di questo diamante di cielo che è tempesta senza tempesta. Ha preso le fionde dell’oleandro e ha lanciato foglie sulla finestra grande, sopra il nostro pranzo.

Allora è un piccolo sgomento, posato qui, accanto a valigie da preparare, alla gioia che viene. Mi sale crepando il pasto d’un solo, breve, improvviso sussulto.

Non fosse per questo brivido d’aria, per questo sbattere d’ali, nemmeno avrei pensato all’oleandro, al suo segreto.

Sii solido, sii quello che sarei stata io. Sii quello che ti ho chiesto quel giorno. Sempre sfrontato nelle tue radici che non hanno limiti, in queste paglie dorate che agiti come ventagli. Stringi forte senza una sola incertezza, quello che ti ho affidato.

Mentre noi saremo, soliti e insoliti, così lontani.

(2 agosto 2019)

 

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