– Mamma…
– Amore aspetta. Ti ho portato al parco, ti ho coccolato, ti ho letto una storia sul lettone, ti ho dato la merenda, ti ho messo lì l’acqua. Adesso aspetta, sono concentrata.
– Però era una cosa bella…
Isabelle fa una faccia che un emoji così non l’hanno ancora inventato. Gli occhi luccicano però tutti i muscoli sono fatiche contro la gravità di un pianto che spinge.
Il senso di colpa mi alza, mi volto mi chino da lei seduta al tavolo.
– A te dà fastidio quando per esempio giochi e io ti interrompo, vero?
Fa sì con la codina alta.
– Non è perché non mi interessa quello che dici. Quello che dici è importante. È solo che ero concentrata su una cosa. Be’, ormai che mi hai interrotto, dimmi quello che volevi dirmi.
…
– Che c’era un aereo con la scia rosa nel cielo. Solo che adesso l’aereo non c’è più.
– Hai ragione: non potevi aspettare.
Forse ci sono urgenze cui dovremmo dare il beneficio del dubbio.
Un salto al collo. Un sorriso che inonda. Un pianto che non può star dentro.
Lo so, è come “al lupo, al lupo!”. Ti sei girata mille volte ed era perché un tappo non chiudeva, perché sua sorella le aveva detto “scema”, perché un pennarello era scarico.
Ma un aereo lascia una scia rosa per pochi secondi.
Commenti 4
Difficile esserci sempre, qualche sci si perde ma ciò che conta è accorgersi che i nostri figli hanno saputo cogliere la scia, anche senza di noi, meglio di noi.
Author
Meravigliosa osservazione, Giulia. <3
Mi sono accorto che le mie bimbe chiamano mille volte “mamma” o “papà” proprio quando noi siamo altrove con la testa. È un test. Forse il loro pensiero è: “aspetta che controllo se è ancora qui con me”. Magari non stiamo facendo nulla insieme, ma loro percepiscono se siamo con loro o da un’altra parte. Allora ci fanno vedere o ci raccontano qualcosa. Molte volte questo qualcosa e di poca importanza, altre volte è molto interessante. Una soluzione ancora non l’ho trovata, perché ha volte è giusto essere altrove con la testa, magari si potrebbe avvisarli. Con le due piu grandi funziona….a volte….
Author
Tutto vero, quello che dici. Sì, io quando li ho tutti a casa per esempio nelle vacanze estive o di Natale, spesso cerco di strutturare i tempi condivisi e quelli no, e se per caso mi folgora l’ispirazione per una cosa, chiedo loro di darmi un po’ di tempo, e se non si sgozzano, spesso sanno rispettarlo. 🙂