QUELLO CHE TUTTI CERCANO È CIÒ DI CUI SIAMO FATTI
Non abbiamo capito:
non c’è la geografia e poi c’è l’amore. Non c’è la natura e poi c’è l’amore.
Non c’è la fotosintesi clorofilliana, i fenomeni atmosferici, i movimenti geologici, l’astronomia, la biologia e poi c’è l’amore. Non c’è la scienza e poi «cerchiamo di volerci bene». L’amore è la sostanza stessa delle cose.
L’amore è l’origine, il fine, il processo e la sostanza, la struttura stessa del Tutto.
Ma questo non si insegna, né a casa né a scuola. A scuola ci sono le materie e poi c’è il rispetto, la religione, l’educazione, le emozioni. Abbiamo separato la logica con cui studiamo, dall’oggetto studiato. Al più, mettiamo amorevolezza, passione, dedizione, nel nostro applicare la logica. Ma la logica non spiega che fino a un certo punto, non importa quanto amore ci mettiamo: la logica prima, la legge zero, è amore.
Un ricercatore giapponese di nome Emoto appassionato di acqua, ne ha fatto per anni oggetto delle sue ricerche. Immagino con quale trasporto. Tra i numerosi esperimenti che ha condotto, uno è particolarmente semplice e noto: ha preso due contenitori e li ha riempiti di acqua. All’acqua del primo contenitore ha rivolto sentimenti di amore, gratitudine e compassione. All’acqua del secondo, sentimenti di odio e disprezzo. Ha congelato l’acqua di entrambi. Poi ha osservato al microscopio i cristalli dell’acqua congelata: i cristalli del primo erano perfetti, armonici, come i fiocchi di neve. Quelli del secondo erano senza forma, disordinati e privi di geometria e armonia.
Questo è uno studio semplice, che potrebbe essere illustrato anche ai bambini. Se noi illustrassimo questo ai bambini, invece che la scienza razionale scarna, i bambini probabilmente non sarebbero sbalorditi: sono abituati alle fiabe, alle favole, a Babbo Natale. Abbiamo inventato, per loro, storie fantastiche per nutrire la loro innocenza. Ignorando completamente che
la magia che ci manca, è già. La vera favola, la stiamo già vivendo.
Abbiamo preferito separare la magia, le fiabe, dal cosiddetto «reale». Ma se la realtà fosse la vera favola?
A noi adulti, esperimenti come questo di Emoto, producono meraviglia e incredulità. Ebbene: questa incredulità è la misura stessa di un dualismo che abbiamo inventato. Non esiste separazione tra amore e scienza, tra amore e realtà, tra amore e leggi che governano il tutto. Non esiste separazione tra scienza e spiritualità. La spiritualità non è un modo di vivere e fare le cose,
l’amore non è un’azione da compiere, un’etichetta da applicare, una morale, uno sforzo. L’amore è quello che tutto è. Non è una scelta che puoi fare. Hai altre scelte, ma non questa: l’amore è la legge che informa tutto, che tu voglia o meno riconoscerlo.
I fiocchi di neve sono naturalmente perfetti. Stupefacenti. Non solo: si è scoperto che non ne esiste né mai è esistito un fiocco uguale a un altro. Puoi porti dinanzi all’oceano e chiudere gli occhi, ma questo non cambia la verità dell’oceano. Puoi non vedere l’aria, ma questo non cambia la natura dell’aria. Puoi credere o non credere, puoi chiamarlo Dio o restare in silenzio. Puoi analizzare e restare nella sola logica razionale. E poi finite le tue dissertazioni, carezzare il tuo gatto e mettere in quella carezza l’amore che senti, e di cui hai bisogno.
Puoi cercare l’amore, dare amore, fare l’amore. Come vuoi. Ma tutto questo accade, tuo malgrado, nell’amore.
Così incredibilmente e infinitamente inimmaginabile ed espressivo nelle forme, eppure – semplicemente -: amore.
Auguri. Buon anno, nel silenzio perfetto su cui tutto accade.
Everything is essentially and ultimately love. Whatever the mind cannot understand is love and takes inevitably place into love. The universal life, energy, texture and intention are unconditionally supreme love. Whether you feel it or not, whether you believe it or not. So everything is ultimately beneficial for my good, whether it was conceived that way, or it is a turn I made. It took place into love and will anyway be reassessed into love. So why to be scared? (Pensieri rotondi)