Torno che sono come il portellone dell’automobile: non si chiudeva, c’era qualcosa che gli impediva quel click finale e salvifico. Parto così: gonfia. La nostalgia che mi lascia il bagagliaio spalancato.
La montagna, invece
No, dico: tutte queste foto di marinari, di solito ben tagliate per evitare solchi cellulitici e/o esagerazioni senologiche. Tratti di spiagge, un secchiello, una frangia di litorale. E poi: acqua. A destra, a sinistra, davanti: acqua. E già va bene, ché se no c’è un pettine a denti fitti di ombrelloni, l’odore di crema solare del vicino, la musica dell’altro, il bimbo che sveglia il vostro, l’odore del tramezzino alla cipolla, i discorsi del tizio al cellulare, lo slalom per raggiungere il mare.
Ma non vi stufate?
La montagna, invece…
Valigie da chiudere
Pensavo meglio. Lo dico. Quattro giorni forse erano fin pochi. Così non ho fatto in tempo a incazzarmi per il clima. Però non ho nemmeno mollato tutta quella zavorra che credevo, in mezzo ai prati alti, nelle gioie che, pure, ci sono state.
Mi siedo qui, sul bordo di questo divano, le valigie affamate nelle altre stanze, e nonostante tutto mi arriva quella cosa che arriva sempre quando chiudi: tutto si arrotonda.
Sempre caro mi fu quest’ermo colle…
…Alto Adige, il solo luogo di villeggiatura dove puoi venire in estate:
-senza creme solari
-senza fare il cambio stagionale dell’armadio
-senza depilarti e dover superare la prova costume…