Poi, mi è capitato di passarci accanto. Ogni tanto un occhio osa sui balconi, li spio dal parco giochi della piazza poco lontana. Vedo se è cambiato qualcosa, se la macchina del condizionatore è ancora lì, se hanno messo fiori sulle balaustre. Di che colore le tende. Il tempo di un sussulto non è mai arrivato.
Mi arriva adesso, breve, dopo sei anni. Che io cammino e la nebbia respira con noi. E su quella vetrina senza valore, tra molti, mi trova: la mia casa di prima
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