Le misure che non sono azzeccate per il mondo, sono esatte per te
Sono sempre stata «troppo». Troppo grassa, troppo magra. Troppo emotiva. Troppo mentale. Troppo istintiva. Troppo razionale. Troppo chiacchierona, troppe domande, troppe risposte. Troppo espansiva. Troppo riflessiva. Troppo fantasiosa, troppo rigida. Esagerata, troppo ferita, troppo offesa. Troppo offensiva. Troppo chiassosa, troppo ironica. Troppo fragile, troppo prepotente. Troppo sicura, troppo insicura. Troppo egoista. Troppo intelligente. Troppo insistente. Troppo questionante. Troppo legata al passato. Troppo idealista. Troppo pessimista. Troppo energica. Troppo delicata. Troppo ridanciana. Troppo drammatica.
Troppo. Un grande essere informe che si muove per il mondo. Mi sono sempre sentita sola, per questo.
Non sono solo le fragilità e i difetti, che fatichiamo a integrare raccontandoci che sono la nostra ricchezza (mica è sempre vero): il «troppo» è ancora più difficile da integrare, perché non suscita compassione negli altri, e quindi nemmeno in noi.
Non siamo abituati a perdonare e accogliere il troppo. Siamo abituati, fin da piccoli, a confortare e rassicurare per il «poco»:
«Non ti preoccupare, è normale avere paura, vedrai che anche se non sai fare questa cosa poi la impari, se non la impari hai comunque altre qualità, va bene sentirsi deboli ogni tanto, sei ancora piccolo ma crescerai, accetta i tuoi limiti…» Ma mai nessuno che abbia detto: «Sei un gigante, capisco la fatica di portare tutto questo, ma è una meraviglia quello che sei, vai bene così».
Invito te, che leggi, a dire il tuo «troppo», o il tuo «troppo poco».
Le misure che non sono azzeccate per il mondo, sono esatte per te.
Rompi il piccolo salvadanaio del tuo poco, spacca i muri dove è intrappolato il tuo troppo. La sola possibilità che abbiamo è dare a noi stessi lo spazio necessario per quello che siamo. Così come siamo.
#vadobenecosì
[Photo by Lava Lavanda on Unsplash]
Commenti 3
Pingback: Il prima e il dopo - Pensieri rotondi
Pingback: Non amarmi in generale - Pensieri rotondi
Pingback: Il primo abbraccio che ho chiesto - Pensieri rotondi