CI SONO TEMPI CHE GLI ALTRI HANNO IL LORO PORTAMENTO ELEGANTE, E TU SEMBRI L’UNICO PALO PIANTATO STORTO NELLA NEVE
Non crederci.
Ci sono giorni che come esci il sole s’incaglia tra case diventate torri e ti tocca la lingua sottile d’asfalto nell’ombra.
Ci sono ore che la sedia sembra che scotta, dondoli e ti agiti, e poi guardi davanti e vorresti veder volare qualcosa, una presenza, aspetti che passi quello delle consegne, di approfittare che nemmeno oggi c’ha niente per te, così puoi lamentarti di una mancanza concreta. Il postino suonerà per una raccomandata, non ti troverà perché non ha ancora capito che il citofono è rotto, ti lascia quello scontrino finto che poi devi andare in posta. A scoprire una multa. Perché ci sono giorni che vai veloce, e qualcuno lo sa. E tu dovresti ricordarlo.
Ci sono tempi che gli altri hanno il loro portamento elegante, e tu sembri l’unico palo piantato storto nella neve. Che ognuno ha una bussola senza sgarri e tu un dito leccato nel vento e un orologio a cipolla indietro di un’ora, la catenella non sta nemmeno appuntata alla cintura, ha due anelli divelti.
Ci sono strade segnate a squadra, e squadre di gente segnate da strade, direzioni evidenti accanto alle tue bozze.
E poi: notti di precise amnesie, dove si azzera il conto, e non hai più debiti.
Dove non pensi che domani seguirai lo stesso sole che non s’incastra più, il postino ti amerà nella cartolina di qualcuno, sarai una curva divertita – se proprio devi – nell’ortogonalità degli altri.
Che magari sono un passo avanti, tu sempre un passo indietro, solo perché il portone da cui sono usciti è venti metri più in là.
E hanno suole bucate prima di quei tacchi alti, poltrone sfondate da pensieri insonni. E invidie ai davanzali coltivate di nascosto, come piantine di marijuana.
Commenti 11
Bellissimo, Maddalena, è proprio così che talvolta mi sento. Su una strada che porta ad un meta lontana da quella che vorrei raggiungere.Gli altri invece, mirati all’obiettivo.
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Anche io li vedo sempre un passo più avanti, con le idee più chiare, oppure più veloci. Ma magari se ti volti, dietro di te ce ne sono altrettanti che guardando te pensano la stessa cosa. E poi… da dove sono partiti? Forse sono in viaggio da anni. Grazie a te per l’ottimo spunto.
Più che altro le idee mi si sono chiarite strada facendo, quando forse ormai è troppo tardi per tornare indietro …
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Sei sicura? Tempo fa girava una cosa su facebook, pubblicizzava delle sessioni non so se di “self-esteem” o cos’altro (era una notizia sponsorizzata da un sito americano, se ben ricordo): be’, citava nomi famosissimi di persone che hanno cominciato a sentire di essere finalmente ciò che volevano in età avanzatissima. Detto questo, anche io mille volte mi dico: “Sono troppo vecchia per cambiare e troppo giovane per rassegnarmi” (soprattutto nei momenti di grande grinta… si fa per dire). Ps: comunque nella tua frase hai scritto “forse”. “Forse” è un ottimo segno!
Sì in effetti io sono sempre dell’idea che in un modo o nell’altro bisogna provarci. Mi piace molto quel motto che dice chi vuole una cosa trova una strada, gli altri una scusa …
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Bellissimo. Hai ragione…
Un palo piantato storto nella neve: adoro. Mi risuona, chissà perché! Però, in fin dei conti, se uno non può essere un Palo Alto (e dritto), meglio essere un Palo Storto, che comunque nel bene o nel male si nota. Pensa a come potrebbe sentirsi un Palo Basso, sommerso dalla neve, che di uscire da lì proprio non se ne parla e nessuno sa che sta là. C’era una volta un Palo. Ok, esco a prendere ossigeno. Stare troppo dentro casa mi fa male. 🤣😜
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Eh… non hai tutti i torti: sul palo, sul tuo bisogno di uscire non mi permetterei mai! Comunque a volte l’anonimato del palo basso ha i suoi vantaggi 😉
Io dell’andare un po’ a passo sbilenco ne ho fatto ormai una filosofia. Avanzo seguendo i miei ritmi, i miei stati d’animo, le mie voglie. E della traiettoria invirtuosa chissenefrega. Disegno i miei ghirigori che alla fine sono certa diverranno arte. Quanto meno ai miei occhi.
Non ho uno straccio di obiettivo, ma conosco il mio passo sempre di più. E chiedo solo di potermi godere il viaggio, ovunque mi porti.
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E’ una grande libertà interiore, questa. Richiede coraggio, amore di sé, pazienza e virtù. Ma che sei una gran donna già lo sapevo. Grazie Loredana.
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