Io, un microfono, un’intervista in radio

Mi scrivono un giorno, un messaggio privato su Facebook: lei è una che lavora in radio. Scartabella sul web, mi ha trovata, le sono piaciuta. Mi ha proposto di intervistarmi in radio.

Ho fatto finta di essere solo felice, in verità ero entusiasta e incredula. Così un freddo giorno di dicembre scavalco la strizza e arrivo in un Hotel alla periferia di Milano.

È uno di quegli alberghi eleganti con un enorme ingresso, divani di velluto, un albero altissimo fa il suo Natale, su un lato. Loro, quelli della radio, sono organizzatissimi, mi fanno firmare cose, mi spiegano, poi andiamo in una saletta allestita, calzo le mie cuffie, reggo un microfono che barbella ma tutto sommato non faccio grandi gaffe.

Le era piaciuto il mio blog, le era piaciuto il claim, lo stile. L’originalità. È del blog che parlo, sono cose che conoscete. Forse. Però sentirle in radio è un sacco fico. Vederle in video ancora di più.