Maternità

La notte è magica – Parte 1

Fonte: www.piusanipiubelli.it

C’è un non so che di affascinante e misterioso nelle notti. Qualcosa che il giorno non sarebbe in grado di regalarmi neanche se mi chiudessi in uno stanzino della vergogna o in quello spazio bianco, quell’utero ipotetico di cui dicevo: sarà il silenzio, la penombra in cui galleggiano gli oggetti, la ninna nanna muta di mille giorni di infanzie lontane che riecheggia saltando fuori da angoli remoti di memoria.
Non so se sia così per tutti: a me la notte piace, quando capita di dovermela passare in bianco e la causa di tale, presunta disgrazia, non mi rapisce alla coscienza. Nel film “L’attimo fuggente” il professore incitava gli studenti a cambiare prospettiva, diceva “è proprio quando ogni cosa vi appare chiara che dovete guardarla da un punto di vista differente”. Li fece salire sulla sua cattedra, osservare la classe da lì sopra. La notte è questo: la cattedra su cui salire in piedi, tra l’altro a insaputa di tutti, il che la rende furtiva, clandestina, ancora più magica. Se sono nel letto, il dormiveglia è il grembo preferito dei ripensamenti, ma anche delle ispirazioni. Se mi risolvo ad alzarmi e vago come una sonnambula spiritata per la casa, la “veglia relativa” (quella sorta di intorpidimento dei sensi che però rende più recettive al confine incerto tra il nostro mondo vigile e non si sa cos’altro, forse solo il nostro spirito) si anima di pensieri, di desideri lontani, ancestrali, di uno strano, dolcissimo calore: è la gioia vergine di stare con me stessa senza filtri, un istinto nudo, scalzo, che ha qualcosa di delizioso.
Mi domando se sono solo io, o se qualcuno apprezza questa “bufala-regalo” di una notte imprevedibilmente insonne, un paio d’ore, un assaggio. Ad ogni modo una cosa è sicura: donne gravide, imparate ad amare le notti, quelle percepite, ticchettio dopo ticchettio, minuto dopo minuto, piastrella dopo piastrella sotto il piede scalzo (non vorrete svegliare tutti con ciabatte o zoccoli), perché in questi duecentottanta giorni non dormirete certo duecentottanta notti.

Vediamo le cause: nausee (mattutine per niente o mattutine non solo); sonno leggero; ansie; lassità dei legamenti per cui improvvisamente pare che il materasso sia scomodissimo; russamento (vostro, grazie a naso chiuso e udito affinato); meteorismo; prurito; crampi; progressiva diminuzione delle posizioni vitali al sonno.
A quest’ultima fase, procurata dal ventre in espansione – della serie si espande lui, vi riducete voi – non sono ancora arrivata, ma anche il primo, fragile trimestre tanto bistrattato perché “Ah sì, sei incinta? Ma se non si vede nemmeno?!” riesce ad avere un buon carosello di dinamiche sfascia-sonno, come quelle sopra citate cui aggiungere, ad esempio, sciatica, bruciore agli occhi, dolore alle mani, formicolii (merito della circolazione del sangue che subisce interessanti alterazioni e alla mole di sangue stesso, a parità – inutile dirlo – di vasi sanguigni, il che significa in sostanza incrementare il traffico anche del 50% senza intervenire su viabilità e strutture).
Se poi dividete il letto, come è naturale essere propense a pensare, con un marito vivo e respirante, il sonno leggero di cui la gestazione vi fa lieto dono (e perché mai? Per allenarci, forse, alle notti in cui non potremo permetterci di ignorare il pianto allarmante del neonato in cerca di rancio o calore?) ve lo trasformerà per incanto, in una sorta di bufalo che non fa che: tiracchiare le lenzuola, rigirarsi nel letto, respirare sbuffando, salticchiare quando si gira, scuotervi e svegliarvi proprio quando, guarda che sfiga, avevate appena ripreso sonno. Non è cambiato il bufalo: è cambiato il sonno. Ma il risultato è lo stesso. Un buon consiglio: se ancora avete in camera l’ultimo pargolo della nidiata (io a Milano avevo la piccola ormai non piccola di due anni e nove mesi), è il momento di sfrattarla. Cerchiamo di limitare i disturbi potenziali al minimo, e di aumentare l’intervento risolutore del consorte al massimo (figli che chiamano dall’altra stanza = si alza lui).

Qualcosa di nuovo?
Ti avviso io: a caso, quando capita, una vetrina degli ultimi post!

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