CORRETE, BAMBINI, SBUCCIATEVI I GINOCCHI. BUCATE I CALZONI, GRAFFIATEVI LE MANI. CORRETE SENZ’ALTRA RAGIONE CHE L’URGENZA DI VIVERE.
Una stradicciola che nessuno si è mai curato di riassestare. Il Comune, dicono: è colpa sua.
Dal cancelletto interno a quello fuori, su strada, non c’è giorno che qualcuno non voli, di solito uno dei miei.
Il bimbo rompe il silenzio e l’andirivieni di quest’uscita delle due forzata dagli scioperi, con uno schianto rapido, un attimo correva e un istante dopo misurava il cemento. Eccolo! bofonchio, quasi a dire che se per oggi è lui, i miei sono salvi.
Ci vuole un po’ perché sua nonna sbuchi dal gioco prospettico, due ali leggiadre di un soprabito su gambe dense e lentissime, il piccolo è già in preda al pianto. M’infilo in quel mentre: “Tutta colpa di questa stradaccia! È vero, si cade sempre!” E intanto quella lo raggiunge, lo solleva con una premura vuota, quasi seccata, raccoglie lui, raccoglie le mie parole: “Colpa tua, non devi correre!”
Ma come non deve correre? E cosa dovrebbe fare, invece?
“Meglio un ginocchio sbucciato ma una corsa felice”, ma la donna è già oltre, nel suo ordine ripristinato.
Correte, bambini, spellatevi i ginocchi. Bucate i calzoni, graffiatevi le mani.
Quando, altrimenti? Quando, se non ora?
Corri, piccolo, corri. È adesso il tuo momento.
Avrai tempo per fermarti, poi. Quando per mille luoghi correrai, cresciuto. Da mille scapperai. E la tua corsa avrà sempre una ragione.
Correrai per andare al lavoro, in ritardo, prendere al volo quel bus, e giù in metrò, divorando i gradini a due a due.
Correrai indietro, a inseguire chiavi dimenticate in una scodella smaltata all’ingresso di casa.
Correrai da un amico malato, un tascabile nelle mani sudate.
Correrai per una fretta cromosomica che sembra crescere con noi.
Correrai dietro un pallone, in un campetto ingoiato da un telo alto come un sommergibile.
Correrai in palestra, per tenerti in forma, per rimorchiare.
Correrai in stazione, una lei che arriva o non ancora, solo con una sacca di roba o un sacco di amici e una sola sacca.
Correrai da tua madre, correrai via.
Correrai per ricordare e per dimenticare.
Correrai perché tutto è veloce al mondo, correrai per non restare indietro.
E allora tra una corsa e l’altra ti fermerai.
Non fermarti adesso.
Corri dietro alla vita, perché quella ti tira come una bestia libera, corri sfiatato in questo gioco, corri ingenuo su questa strada piena di buche che non ti spaventano, corri anche quando ti sei appena rialzato da una caduta goffa. Corri perché non puoi farne a meno.
Corri senza ragione, corri perché sei vivo, corri perché la vita è un’urgenza di gioia.
Commenti 9
che bello questo post!!! mi piace tanto -…
io hai miei figli lo dico sempre..corri goditi ogni attimo ……vai più veloce dell’aria salta , saltella canterella..e balletta….. ne avrai di tempo percamminare e basta…… ..e ogni tanto approfittoe corro senza pensieri con loro!!!!!!! e mi diverto tanto!!!!!!
veronica
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Ciao Veronica! Corri, corriamo tutti come loro, con quell’entusiasmo… fai bene, i piccoli ci ricordano quanta energia vitale abbiamo anche noi, basta scovarla.
che bello questo post! molto poetico 🙂
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Grazie Bù… e tu li lasci correre?? 😉
ancora no perché si infilerebbero sotto una macchina! ma appena capiscono questo piccolo particolare, molto volentieri 🙂
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sciocchino!
Carissima, torno a questo tuo bellissimo post perchè voglio “adottarlo” con #adotta1blogger, un’iniziativa (e una comunità FB) nata per segnalare e sostenere blogger che rendono internet un posto ricco di vita, contenuti e poesia.
Nel rileggerlo mi sono emozionata ancora… Avverto nelle tue parole l’ansia del tempo che fugge e la già presente nostalgia per quei momenti, quelle piccole cose che i bambini fanno e che sembrano ai più irrilevanti e che invece tu vuoi conservare nella memoria, come tesori inestimabili, nella consapevolezza che in un battito di ciglia saranno passati.
Ti auguro di riuscire sempre a vivere bene il presente, dove risiede la nostra capacità di imprimere un senso alla vita, mentre il passato è andato e del futuro non conosciamo i contorni.
Un abbraccio forte.
Carmen
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Cara Carmen, sono felice che il post ti emozioni e onoratissima di essere “adottata” da te. Dicevi che sono perspicace nell’interpretarti, ma le tue parole su di me mi centrano in pieno!!! Grazie di cuore per quello che dici… Un abbraccio, a prestissimo!
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