DI LÌ IN POI – SAPEVO – NESSUN CUORE AVREBBE PIÙ BATTUTO COSÌ
Stesa su questo lettino. La carta pulita, il rotolo che gira, al fondo, memoria di altri pazienti.
“Resta a torace scoperto” mi ha indicato. Obbedisco.
Accende il monitor dell’ecografia, poi con quella specie di joystick incomincia.
… Penso a quando il ventre era pieno, un acquario in espansione. Ora è una risacca che ha visto tre piccoli cuori. Quando stavo supina, lo stesso gel trasparente che scivola adesso imbrattava il fondo della maglia, appena arrotolata. La vita dei pantaloni abbassati sotto la linea nigra. E non serviva restare a busto scoperto. Bastava un oblò di pelle tra i vestiti, e lì dietro ci vedevi il mare.
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