Poi, mi è capitato di passarci accanto. Ogni tanto un occhio osa sui balconi, li spio dal parco giochi della piazza poco lontana. Vedo se è cambiato qualcosa, se la macchina del condizionatore è ancora lì, se hanno messo fiori sulle balaustre. Di che colore le tende. Il tempo di un sussulto non è mai arrivato.
Mi arriva adesso, breve, dopo sei anni. Che io cammino e la nebbia respira con noi. E su quella vetrina senza valore, tra molti, mi trova: la mia casa di prima
La donna che non venne mai…
E adesso capovolgi i tuoi figli: fino a ieri ti sei ingoiata il malcontento per il loro stridente lamentio, gli hai pure detto “oggi merenda in salotto”, che tanto poi veniva tizio a pulire, eh? Chissà chi ci mandano. Tutto organizzato. Adesso li sbrani se cade una piuma dal divano, se in cucina c’è il segno di una crosta di pane.
Ti eri già vista, i carrelli della spesa, con calma, faccia prima la cucina che quando torniamo così mangiamo. Tutto pianificato.
Un giorno
Domani.
Rideranno di me alcune. Le madri che hanno obbedito al lavoro, necessità o scelta. Che da subito sapevano di non poter restare troppo a lungo con i loro piccoli a tempo pieno. Le donne tutte d’un pezzo. Mia madre. Rideranno coloro che non hanno coraggio, che chiamano drammi i sentimenti. Quelli che non hanno tempo per la malinconia, che…