Gli schemi sono come le regole.
Direttive, staccionate. Tu guardi i tuoi paracarri solidi, mezzi bianchi e mezzi neri.
E invece è l’eccezione, quella che conta. Sono i sobbalzi non previsti, gli affossamenti, che ti faranno le gambe.
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Ti invidio
PERCHÉ TI BASTA LA VITA
Ti invidio.
Hai passato la mattina addosso a me come una molletta sul cavo dello stendibiancheria. Appesa. Tu, e le tue corde vocali ululanti, quel moaning mamma…
Ti invidio perché puoi chiamarmi. E sai che ci sono. Io, se ti chiamo, rispondi solo quando vuoi. E questo mi succede con tutti, bada, non è tua la colpa. Perfino se mi chiamo da sola a volte non ho risposta: i grandi si perdono in cazzate, piccola mia. E poi si cercano nei posti sbagliati