Ho inforcato la via per Cesano. La fretta falciava la strada. Nuvole come chiasso nel silenzio, la pioggia trattenuta come un respiro.
Camminavo con l’urgenza dietro, il passeggino davanti. Sono felice di spingerlo: mi appoggio, sembra un conforto.
Guardo Isabelle, la sua testa ingenua e chiara, sottile come i suoi capelli. Ignara: tu resta buona, rimani così. Una certezza vincolata al qui e ora…
La leggenda dell’oggetto transizionale
“Ma che carino! Davvero, grazie!”
Sospiri, sorridi, un occhio spiana il pupazzetto che hai appena scartato per tuo figlio, poi si posa su quelli del donatore e infine cerca, supplicante, la gioia del bebè.
Ebbene sì: ti hanno regalato il centoundicesimo peluche per il tuo bambino.
Forse sono informatissimi sulla (possibile)…