L’idea è stata di tuo padre. Lui, paziente. Premuroso. Dolce. In questi giorni ronzava per casa come una mosca già mezza spappolata da un colpo di giornale. In mezzo al volo confuso dei suoi gesti stanchi, frasi che è meglio non ripetere: non che io sia innocente, dico anche io parole poco garbate che, se non ti arrivano nel significato, ti raggiungono nell’intonazione. Ma io sono notoriamente la “stronza”, quella nervosa, uterina: da me ormai te lo aspetti. Questo, invece, è davvero un colpo basso. Se da grande ti sentirai insicura…