La maternità produce geni.
Non solo nel senso che diventiamo geniali (vogliamo parlare di come riusciamo a somministrare una supposta fingendola una navicella spaziale diretta a rettolandia? Oppure una verdura tritata fine fine nella pasta, o ribaltare un pianto facendo parlare tra loro un indice con l’altro della mano e dire “ciao ciao indice”, “eh? in… dice… cosa dice?”), ma anche nella sua intrinseca capacità di cambiare il nostro corredo.
Tipo: non ti ricordi un cazzo.