…Mathias mi chiede com’è? Com’è sentire la piccola che si muove?
Ha le mani educate dai mesi e dai figli già nati: vorrebbe spingerle sotto, andare a pescare dove non può.
Ce lo porterei volentieri, e volentieri lo lascerei a metà, coi palmi aperti delle domande, l’attesa di quella monetina di risposta, parole che possano riempirli. Perché per poche cose vale la pena cercare. E per poche vale la pena non trovare…
E tu diventi vera
A volte mi attraversa, in mezzo ai fatti del giorno, l’idea di te appena nata. Arriva, passa, come una stella cometa.
È presto, si sta nel secondo trimestre come in una conchiglia: è finito il tempo incerto, si è lontani, ancora, dal precipizio del parto, dalla realtà che arriva, addosso, l’idea che improvvisamente s’incarna.
Vengono lampi rapidi, ripescano dal serbatoio dei ricordi, ti portano su quel letto all’Ospedale San Carlo che fu di Sarah, ti inventano…