Ho un rapporto conflittuale col made in China.
Innanzitutto vorrei capire perché agli ottimi involtini primavera hanno sostituito manicure di dubbia igiene e tenuta, negozi high tech ad alta frequenza (cinque per km), parrucchieri di incognita riuscita e bazar di sicura inaffidabilità.
Poi di tanti stranieri che vengono e in men che non si dica coniugano i congiuntivi, i cinesi rimangono ancorati a un alfabeto che consta all’incirca di sei lettere: cinque vocali più L. Con quello declinano tutto.
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