Ora immaginatevi stanche, mestruate, sfinite da insonnie di varia natura, arrancare verso il letto un venerdì sera. Avete già il pigiama, i figli dormono, vi siete lavate i denti con quei gesti pesanti di chi conteggia i secondi per arrivare al crollo sul suo materasso in memory foam. Ci siete?
Entrate in camera piano, l’ultima luce accesa, l’ultimo atto: e lei è lì, accanto al comodino. La blatta.
Il senso della polvere
Se ti piacciono le cose programmate, se adori il controllo, la polvere è il passatempo che fa al caso tuo.
Tra i grandi oneri ch’essa porta con sé, loro: i fottutissimi soprammobili. Il soprammobile grava sulle pulizie come la rata del mutuo sullo stipendio.
Chi fa da sé fa per tre (ore)
MA: se io pulisco e i soldi risparmiati dalla colf li investo in cose a me utili?
Alla fine che vuoi che sia. Motivata dai 30 euro ipotetici del risparmio-guadagno mi metto all’opera. Quello che ne esce, a parte una casa splendente ma anche – guarda te – singolarmente aromatizzata alla m., è questo:
1. Se pulisci casa non è necessario andare in palestra.
2. Due ore è umano, tre richiedono già un discreto allenamento.
3. Calli come nemmeno quando giocavo a tennis regolarmente: ho capito a cosa servono i guanti.
4. “Tutto passa”: anche la voglia di pulizie obbedisce a questa incontrovertibile verità.
5. Isabelle il lunedì fa la cacca alle 12.
La colf è eterna finché dura…
…parafrasi del film “L’amore è eterno finché dura”. Si potrebbe anche dire “Maledetto il giorno che ti ho incontrato”, per rimanere su Verdone. Maledetto forse no, ma di certo non la svolta salvifica che voleva sembrare: quel giorno sotto i portici, lo ricordo con amore bambino, innocente, le guance rosate. Raffaella mi parla di lei, la supercolf ucraina che non perde un colpo, tutti a bacchetta, arriva, si mette al lavoro, fa, strafa, non guarda in faccia a nessuno. E, di certo, non cazzeggia…
La collaboratrice domestica
Lo Stato dovrebbe dotare le donne incinte di una donna delle pulizie. Almeno le pluripare. Lei si riposa, il marito bada ai figli già “in essere”, la casa resta incurata: l’equazione non torna. Basterebbe poco, un pacchetto ore pari al numero di figli: due ore a settimana per il secondo, tre per il terzo, e così via.
Noi le pulizie le abbiamo sempre fatte da soli…