Una pubblicità, una volta, diceva: «La potenza è nulla, senza il controllo». Invece è proprio l’opposto: senza il controllo, vedi che potere, hanno.
Bagnarsi di libertà
Vedi chi passa guardare, luccicare per questi bimbi. Vedi altri bimbi prendere l’iniziativa incoraggiati dallo spettacolo. Vedi genitori smettere di tenerseli addosso, di premurarsi in quell’automatico «stai attento, non ti bagnare troppo». I bambini, invece, non vedevano niente. Oltre quelle fontane.
Sempre, mai più
Ai bambini non piacciono i forse, i vediamo e i però.
Non piacciono nemmeno quei razionali e accorati «un’altra volta». Non c’è un’altra volta, nel mondo dei bambini. Oggi è adesso, e adesso è sempre. E se non è adesso, allora non so cosa farmene.
Non è meraviglioso, quel codice assoluto? Non somiglia forse alla marea degli innamorati, ai per sempre e ai mai più?
Eppure loro fanno spola, dall’uno all’altro, con una fluidità che ai «grandi» fa paura.
La poesia non è un errore
– Per le maestre è più facile che tutti scriviate nello stesso modo. Che ognuno faccia un 3 che è solo un 3. Come i computer.
Il paradosso di crescere
Noi ammiriamo con indicibile incanto quella lentezza che hanno i nostri figli, la minuziosità nelle cose.
Eppure gli insegniamo la velocità.
Guardiamo la loro tenacia nell’insistere in un tappo da chiudere, una zip da incastrare,
ma li esortiamo “sbrigati!”, a fare in modo più efficace.
Godiamo di quella loro spontaneità disarmante, ma li istruiamo all’eleganza dei gesti e delle parole