Prima che sia troppo tardi e che vi ritroviate a dover attendere un intero anno per il prossimo incrocio fortunato, vorrei riportare la vostra attenzione all’ora in più che questa notte verrà a offrirsi a chi vorrà goderne.
Un po’ come il compleanno (non il mio che, cadendo a Natale, non è mai mio): avrete la possibilità di chiedere qualsiasi dono vogliate. Purché duri UN’ORA.
No, davvero, è un regalo in termini di tempo, ma se il tempo è denaro, vedi tu che valore.
Allora, tra voi sicuro c’è chi girerà il dono al figlio neonato (un po’ come si gira un assegno), ma altre magari possono pensarci bene, prima di buttarlo in faccia a Morfeo (intendo il tempo, non il neonato).
Di seguito alcune proposte:
- Guardare un film. Sembra una fesseria, ma quanti film interi avete visto, ultimamente? Noi ora che abbiamo finito di collocare ogni figlio nel rispettivo giaciglio dopo la staffetta dei “lava i denti”, “metti il pigiama”, “fai pipì”, “no, l’ho fatta prima”, “ma prima quando?”, “quando ho fatto merenda” (🤔). E relative ninna nanna ninna ceppa, abbiamo giusto il tempo di passare dal pc e poi sbrandare.
- Mangiare. Se avete problemi di magrezza, questa è l’occasione per infilare un pasto in più: non è oggi, non è domani. Eppure mangiate. E assorbite/ingrassate. Magari (per le meno longilinee) in questa magica finestra temporale, le calorie si sbagliano e non si incisteranno nelle chiappe.
- Fare sesso. Mai provato in quest’ora. Ma non potevo non citarlo, perché ormai ve lo aspettavate (dopo il cibo viene sempre lui).
- Pulire casa. Eh?! Mostruoso calo della performance, direte. Ma attenzione: se non avete una colf, come io non ne ho (ogni colf che prendo poi prende me per il c. e alla fine non ci prendiamo affatto), potreste avere l’IRRIPETIBILE occasione di svegliarvi domani con una casa pulita a costo zero! Okay, la manodopera la mettete voi (voi stesse più eventuale marito/figli), ma quando mai vi ricapita di avere la casa pulita senza spendere né soldi né tempo?? Seriamente: pensateci.
- Guardare le stelle. No, okay, intendevo dire il cielo, il tempo, il nulla. Insomma “essere”. Cosa succede a essere svegli esattamente in quell’ora? Esattamente nel momento in cui ci par di sentire ogni rotellina d’orologio fare un piccolo tric (anche se nessuno gira l’orologio ormai, e anche fosse non lo fa in quell’ora). Esattamente in quello spazio temporale in cui si sovvertono le regole e si impara che sono solo regole, che si possono strappare e spostare, che il foglio era in verità un ciclostile di quelli coi tratteggi. E poi: tirare lungo la linea tratteggiata. Fermarsi su un balcone, a una finestra: pensare a quelli che questo lasso lo cavalcano, i medici di turno, le infermiere, i malati, le partorienti. Chiedersi cosa succede alla tv in quel momento, e se il palinsesto va in tilt, e stare su apposta per andare a vedere.
Alla fine fate come credete. I bambini non la capiscono, l’ora solare o legale, e non sanno mai come funziona con gli orologi.
I grandi, invece, capiscono ma hanno perso la facoltà della magia. E così dormono. Se non avete fantasia potete anche pensare che in fondo vi stanno solo restituendo ciò che vi hanno tolto: quell’ora che in primavera vi avevano sottratto.
Però promettetemi una cosa: che ci penserete. A quelli svegli che l’ora la attraversano. Ma soprattutto alla verità del tempo:
il tempo è un gioco, è dappertutto, e in nessun luogo.
[Photo by Sean Witzke on Unsplash]
Commenti 2
Io oggi ho scoperto che ci vorrebbe l’ora in più ogni domenica mattina, è veramente utile per terminare i compiti di scuola.
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Tragicomico. Evidentemente non è poco il tempo, ma troppi i compiti.