AVESSI POTUTO SCEGLIERE, AVREI SCELTO, PER TE, LA STESSA SARAH
Ti avrei chiamata Gaia. Era un nome che mi piaceva, tintinnava. Ma non potevo. Era come se qualcuno, da sempre, mi avesse detto che avrei avuto una figlia di nome Sarah. Così un giorno, da Leroy Merlin, accanto a grandi contenitori di libri per bambini, ho deciso che ti avrei dato entrambi i nomi. Letti di seguito, col primo pronunciato alla francese, sono un augurio. Sono: “Sarà gaia”.
Mentre il sole m’infilza in questo studiolo della domenica mattina e tu sei di là a fare i tuoi lavoretti, mi tornano i tuoi capelli, che hai voluto tagliare. Ci hanno messo anni a sembrare capelli: erano steli di nuvola, il respiro bastava ad agitarli. I loro trucioli si sono stesi negli anni, adesso gambi forti e lisci cadevano nella vasca. Sei uscita leggera, ogni tanto – ancora – scuoti piano la testa, ti piace sentire come ballonzola, sembra un palloncino, attaccato al collo esile come a un filo.
Misteriosa creatura: Sarah Gaia…
Un po’ il tuo taglio ardito e coraggioso, un po’ quel filo sottile.
Forse quello che ci ha unite per anni e poi si è slentato senza che tu sappia. Se vuoi lasciarlo andare, se lo vuoi stringere come una ciocca attorno al dito.
Sono le mattine, il tratto denso che la voce vorrebbe riscrivere. E anche le sere, quando diventa acciaio e non ti stacchi. Quando
la paura della libertà fa sembrare i tuoi anni crudeli.
Siamo noi, tuo padre e io, ad addormentarti ormai da mesi, il reflusso di necessità piccine in occhi che non se ne vanno, puntati a qualche niente del soffitto buio, mentre il tuo corpo non si ammorbidisce.
Nelle ore del giorno te ne vai scodinzolando tra le tue mille idee. Reinventi scatole di cereali, confezioni tavolette finte di cioccolato, pc di cartone, elastici segnaposto con quelle roselline che hai stanato dalla credenza. Sarai sempre una sfida a ogni tentativo di dirti metti a posto, la mensola sopra il tuo letto è uno sterminio di ore e materiali, la tua furbizia obbedisce liberando uno scaffale, ma riempendone un altro.
Vorrei che quel disordine uscisse oltre i confini di questa casa, che insieme alla tua fantasia arrivasse nel mondo il coraggio di un’imperfezione. Oltre quel viso pastello, quel fare composto cui ti sei costretta in pubblico. Il mondo merita la tua libertà. La meriti tu.
Ma forse è questo, che ti stringe. Come quella cravatta che hai provato ad allacciarti perché – così dici – «Sì, io lo so fare: l’ho imparato da Five minutes craft!»: la tua creatività e le emozioni sono giganti a volte intrappolati, cui non concedi sgarri. La cravatta sbaglia sempre il nodo.
La tua sensibilità è ali e sassi, imparerai che può tirarti in mezzo ai visceri del cielo e sotterrarti quando meno te l’aspetti. È normale. Anzi è speciale.
L’importante è che gli uni non atterrino le altre. Che i sassi non colpiscano le ali: non tirarteli addosso. Perché ci saranno giorni in cui un male ti graverà dentro e senza saperlo e prima che te ne accorga sarai tu stessa, impaurita, a gettare altri sassi per coprirlo.
Invece la vita è una pozzanghera per saltarci dentro, ti affinerai nel gesto opposto: tu carica i sassi di ali,
mettine ovunque, scuoti il tuo barattolo. È una fatica che conosco bene. Ma avessi potuto scegliere, avrei scelto, per te, la stessa Sarah.
Buon compleanno, amore.
8 è un numero incredibile: è un infinito messo in piedi.
Backstage
Sarah ha voluto una bambola, fa cacca e pipì. Cerca di metterle il pannolino, la aiuto, è più facile coi bimbi veri, dico: – Questa è troppo rigida.
Poi ci prova lei: – Ci vorranno anni e anni, per diventare madre.
– La cosa più difficile non è cambiare un pannolino…
Commenti 7
Augurissimi a Sarah Gaia… Che bella associazione di nomi…. È che belle parole e pensieri davvero stupendi..mi sono commossa seriamente. Quanto amore incondizionato…
È sempre un incanto viverli…
UN abbraccio
Emy
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Ciao Emy, sei sempre molto cara. Ti ringrazio tanto per gli auguri, ti abbraccio.
Sarah Gaia, un nome, un augurio bellissimo. A me sembra di conoscerla un pò, la tua bimba, dopo aver letto i tuoi post. Nello stesso tempo, cresce la voglia di incontrare di persona i tuoi figli, Sarah in primis. Qui l’inventore di lavoretti è il ricciolino ma con me purtroppo non trova terreno fertile, poichè sono abbastanza negata con carta, forbici e colla, a meno che non siano origami. Il papà è un perfettino, invece. Comunque auguro alla tua bimba di riuscire a mantenere la sua creatività e libertà e superare i suoi blocchi, per una vita davvero gioiosa!
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Anche qui è più idoneo ai lavoretti il papà! Non so come mai ma io sono refrattaria a riguardo. Lo sai, prima o poi ci vediamo. Forcement! 🙂
Buon compleanno alla tua piccola! Il mondo ha davvero bisogno della libertà di tutte le bambine e di tutti i bambini e, chissà, forse anche di quella di noi adulte/i
Author
Grazie Noemi. E hai ragione, se ognuno lasciasse spazio alla propria individualità onestamente, inclusa la vulnerabilità di cui ben sappiamo 😉 sarebbe solo un bene. Logicamente entro i termini del rispetto per gli altri. Un abbraccio
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