Spero di stupirmi sempre.
È una delle qualità che ti arrivano a pacchetto sfornando infanti. Anche le donne granitiche, prima o poi schiudono larghe bocche, grandi denti.
Alcune di noi erano già buone alla meraviglia, un piccolo sussulto sotto la maglia, un quadrifoglio improvviso ogni novità. L’eccezione. Io sono una di queste, avrei detto. Una che ha il fiuto delicato e sapiente, che si accuccia col cuore tra le ginocchia e poi salta su con un punto esclamativo tutta dentro la sua voce troppo squillante. Che mi sgamavano anche a scuola. Ma non è mica vero.
Ché formiche ne ho viste a migliaia, nella mia vita. Poi uno di voi ne ha puntata una: una soltanto. E io ho capito cos’era una formica.
Spero di cercare sempre.
È una cosa che non ti dicono, che guardavi i genitori coi bimbi attaccati ai carrelli nei supermercati e pensavi poi lo faccio anch’io. Che ti mancava solo quello. E poi hai tutto. E credi di non dover cercare più. Invece imparerai a cercare di nuovo. Un’ora di sonno, un gioco scomparso, quel libro, quell’appunto. Quel sorriso che ti ha soffiato addosso.
Spero di conoscere sempre.
Io sono una che quando la paura le morde il culo sta attenta. Magari non indietreggia. Magari sta lì, una mano che divora l’altra. Poi si mette sotto e comincia: aggiusta quello che si può aggiustare, organizza, sistema. Si rassicura in quel suo controllo di fino. E così tutto sembra noto. Ma non è mica vero. Ci siamo spinti in mille posti e non siamo arrivati in nessuno.
Camminare con voi è come infilare le mani nelle tasche bucate, non c’è mai il fondo. Eppure è conoscere senza fine, la vera conoscenza. Imparare da capo, da capo il cuore.
Spero di sapere sempre.
Io sono una che quando la vita la inzuppa fa un po’ fatica. L’acquitrino nelle scarpe, la giacca appesantita. Non la scrollo così in fretta, resta la memoria di una tempesta. Poi le viene il guizzo di toglierla, vedi? Bastava. E riparte leggera. Ma non è così vero che mi riesce sempre.
L’animo ha le sue pretese, le sue proteste. Gli scioperi che oggi non so più nulla. Voi siete la mia velocità. Di togliermi la giacca.