Indica i pensili, e qui il rapporto rischia una seria incrinatura: «Questo, per fare pulito pulito ci vuole tanto tempo, non so quanto». Sa che deve stare tre ore, che farà mano a mano, ma qui, per essere ridondanti, le sta prendendo la mano. E insomma pare che pulire le cose solite non le dia grazia, o dovrei dire «gloria» (che poi è il suo nome): «Li farai, ma devi capire che io non ti chiamo per fare “pulito pulito”, io ti chiamo per fare le cose normali che noi non facciamo».
La prima
Vi ricordate che cercavo una donna delle pulizie? Ho scelto di operare la cernita in base a una classifica che ho fatto sottoponendo alle candidate alcune domande. Queste mi servivano per capire chi, di loro, avesse più bisogno. Chi avesse figli da mantenere, per esempio. Chi venisse da lontano e avesse problemi di lingua. Chi avesse qualcuno malato da accudire, chi avesse più ore libere, perché vuol dire che ha pochi ingaggi.
Siamo sicuri che i «bastardi» sono sempre gli altri?
Potendo scegliere, io scelgo un aiuto domestico donna, senza figli o con figli grandi, e che facilmente pagherò con quelle banconote in mano.
Abbandoni domestici
Quando la donna delle pulizie lascia finalmente l’abitazione l’umore della padrona, anziché alleggerito dalle incombenze, si produce in ripetuti:
– Bambini, levate le scarpe SUBITO.
– Cazzo oggi piove, devo leccare ogni sassolino dal passeggino ché la tipa ha appena pulito.
– No, oggi la merenda si fa con qualcosa che non sbricioli.
– Sarah ti è caduto un capello: raccoglilo.
– E comunque tre ore sono troppe.
Alla luce di questo ella comincia a riconsiderare l’ipotesi di fare da sé quando, battuta sul tempo, l’occasione le è cortesemente offerta dall’ultima colombiana
La donna che non venne mai…
E adesso capovolgi i tuoi figli: fino a ieri ti sei ingoiata il malcontento per il loro stridente lamentio, gli hai pure detto “oggi merenda in salotto”, che tanto poi veniva tizio a pulire, eh? Chissà chi ci mandano. Tutto organizzato. Adesso li sbrani se cade una piuma dal divano, se in cucina c’è il segno di una crosta di pane.
Ti eri già vista, i carrelli della spesa, con calma, faccia prima la cucina che quando torniamo così mangiamo. Tutto pianificato.
La colf è eterna finché dura…
…parafrasi del film “L’amore è eterno finché dura”. Si potrebbe anche dire “Maledetto il giorno che ti ho incontrato”, per rimanere su Verdone. Maledetto forse no, ma di certo non la svolta salvifica che voleva sembrare: quel giorno sotto i portici, lo ricordo con amore bambino, innocente, le guance rosate. Raffaella mi parla di lei, la supercolf ucraina che non perde un colpo, tutti a bacchetta, arriva, si mette al lavoro, fa, strafa, non guarda in faccia a nessuno. E, di certo, non cazzeggia…
La collaboratrice domestica
Lo Stato dovrebbe dotare le donne incinte di una donna delle pulizie. Almeno le pluripare. Lei si riposa, il marito bada ai figli già “in essere”, la casa resta incurata: l’equazione non torna. Basterebbe poco, un pacchetto ore pari al numero di figli: due ore a settimana per il secondo, tre per il terzo, e così via.
Noi le pulizie le abbiamo sempre fatte da soli…