Patrick l’abbiamo concepito lì, credo.
Prima di allora il divano giallo è stato l’inizio della mia vita da sola, la sera che rientrando dall’ufficio lo scorsi nel cono di luce gettato dal pianerottolo. Accesi quelle di casa, era finalmente arrivato, mio padre si è occupato di farlo portar dentro, non mi ha detto niente, non dico niente nemmeno io: piango un po’, stingo un po’ quel silenzio.
Poi mi ha seguita, in tutte le mie case, in tutte le mie facce.
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