Imparare. Da capo. Non tutto, ti tieni quel tono che ti sfugge, troppa dolcezza ti sfigura. Ma devi smetterla di difenderti, prima, e di colpevolizzarti, poi. E imparare: la possibilità di quei piccoli sgorbi materni. Che poi tua figlia ci ha disegnato sopra. E poi ti cade una goccia di succo, non te ne sei accorta. Sembrano gli occhi di un corvo nella notte. A te non pare, e a lei fanno paura.
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Ciao settembre
Ciao, settembre.
Non amo i propositi. Tu invece ne domandi a dozzine. Forse per questo non siamo mai andati tanto d’accordo. Ti ho portato alcune cose, vorrei che ci dessi un’occhiata. Ti ho preparato due grandi inizi…
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Capendo che
Sto imparando. A non fare eco, dentro. Quei sassi che lancia suo malgrado mi cadono negli occhi e io li tengo, non ascolto il ridondante formarsi di anelli perpetui e concentrici.