Sarà la più entusiasta, al mattino, quella che si scompone di luminosa, disordinata meraviglia. Sarah però dondolava in un sorriso beato accanto al piatto vuoto del vecchio canuto: – Isa guarda… Babbo Natale ha mangiato tutto! – Credo che in quel fare – fiero – da sorella maggiore, le fosse rimasto un piccolo dubbio, come un ultimo quarto di luna.
I malriusciti
PICCOLI SINISTRI CHE HANNO PEPATO LA VACANZA
• Due herpes labiali, una bronchite, una puntura di vespa. Mai viste tante vespe, ma tanto basta non dargli fastidio. Prescelta nonostante la bandiera di pace passerò il resto della vacanza semi terrorizzata e decisa a rivalermi su una collega della mia attentatrice. Riuscirò a vendicarmi e osserverò con gaudio una vespa stramazzare. Non prima di aver verificato che – sì – hanno davvero un “vitino da vespa”.
Ce sera tout, merci
Torno che sono come il portellone dell’automobile: non si chiudeva, c’era qualcosa che gli impediva quel click finale e salvifico. Parto così: gonfia. La nostalgia che mi lascia il bagagliaio spalancato.
I miei figli sono simpatici dopo le 20
– Una volta facevamo il tour delle chocolaterie – dico a Mathias memore dei nostri giri francesi di un tempo. – Adesso si fa il parc-tour.
Però va bene. C’è chi dice che i genitori non devono pensare a rendere felici i figli, che quello non ci spetta, che l’importante è essere felici noi: be’, a me vedere tre scimmie appese a una liana fa felice. Non importa dove comincia la felicità, l’importante è che cominci.
La montagna, invece
No, dico: tutte queste foto di marinari, di solito ben tagliate per evitare solchi cellulitici e/o esagerazioni senologiche. Tratti di spiagge, un secchiello, una frangia di litorale. E poi: acqua. A destra, a sinistra, davanti: acqua. E già va bene, ché se no c’è un pettine a denti fitti di ombrelloni, l’odore di crema solare del vicino, la musica dell’altro, il bimbo che sveglia il vostro, l’odore del tramezzino alla cipolla, i discorsi del tizio al cellulare, lo slalom per raggiungere il mare.
Ma non vi stufate?
La montagna, invece…
Barbecue
Grigliata. Per i più cool: BBQ.
Lo provo oggi e non lo faccio mai più.
Non fate finta che a voi riesce così, mille tizzoni ardenti con un click di fiammella, e aprite la sagra della salamella.
Tocca a noi. Partire
Giulia ha regalato un peluche a Sarah, veniamo via da quest’ultima seduta prima delle vacanze. Lo stringe a sé con tenerezza, noi stringiamo mani, buone ferie.
Siamo qui, su quel punto che spezza la retta, vicini alle foto che affollano i social da tempo, mari e montagne altrui, bambini in costume. Tocca a noi. Ce la facciamo
In caso di vacanza
Non so voi. Anzi: lo so. Se le scuole sono aperte voi siete a lavorare. Se le scuole sono chiuse voi siete a lavorare. E i bambini dai nonni. No?
Be’, qui funziona all’incirca così: scuole aperte, un solo figlio a casa. Scuole chiuse: 3 figli a casa. Io: comunque a casa.
Ecco come (soprav)vivo nei periodi delle loro vacanze:
Al mattino, intorno alle 11, li accolgo con un dolcissimo buongiorno, la torta appena sfornata emana il suo aroma inebriante. Tutti accorrono felici e impazienti. Poi li coinvolgo nello sparecchiare, loro aiutano con entusiasmo nel lavare i piatti, rifanno i letti mentre ancora glielo sto dicendo
Evoluzione della vacanza coi figli
PER CHI ANCORA NON SA, PER CHI INVECE SA MA CERCA CONFERMA. E, PIÙ DI TUTTO, PER CHI HA PROLE MISTA.
Ogni età ha le sue sfighe sfide.
– ZERO – SEI MESI: Fase della libertà.
– SEI MESI – TRE ANNI: Fase dello Zecchino d’oro.
– QUATTRO ANNI E OLTRE (ma già a tre, se ha fratelli maggiori): Fase del “non ho voglia”.
Dire Fare Riposare
Tanto per cominciare, figlioli, va spiegato che se facciamo mille cose per voi, percorso avventura, escursioni, pony, parco giochi, pedalò, e via dicendo, non è perché vi vogliamo un mucchio di bene, ma perché per fare le cose dei piccoli serve che ci siano i grandi, mentre – malauguratamente – non è vero il contrario: per fare le cose dei grandi (il parapendio, per dirne una) serve che non ci siano i piccoli.
À la française
I bambini li abbiamo caricati senza nemmeno accorgerci, hanno fatto il pieno di carburante, c’è tanto di tutto, le imposte che anziché fuori sono dentro, sono separé per nascondersi: Isabelle, siediti, mangia! Sbucano solo i piedi, il purè è rimasto nel piatto. Le scale si fanno col sedere, alla decima rampa un paio di brache è già bucato: adesso ci puoi fare il fantasma fucsia, ci metti la testa, l’elastico in fronte, poi guardi dai due grossi buchi. Si salta da un divano all’altro, si buttano peluche da sopra, dal soppalco, si gioca al camoscio a quattro zampe, si freme
Transizioni
Alle nove di sera siete a tavola, hai scongelato il pollo, nessun ristorante o autogrill, solo la vostra, banale, cucina. A letto i figli, ti butti sul divano. Alle undici e mezzo dormi e finalmente ti credi salva. Hai schivato l’addio.
Invece il mattino dopo suonano quelle campane della domenica, fai bolle di dormiveglia nell’alba, brevi ricordi, immagini di ieri mischiate ai bianchi e neri di oggi. Hai finito. E adesso ti arrivano addosso, tutti insieme, i titoli di coda
Sempre caro mi fu quest’ermo colle…
…Alto Adige, il solo luogo di villeggiatura dove puoi venire in estate:
-senza creme solari
-senza fare il cambio stagionale dell’armadio
-senza depilarti e dover superare la prova costume…