Così. Buttando cose. Ho un’ora prima che Isabelle si svegli. Devo mettermi da qualche parte. Sarah era buttata anche lei, come un cencio da lavare, vicino al cesso, al cesto della roba sporca. Come un rifiuto: il suo, di andare a scuola. E sarebbe facile dire: tutti i bambini fanno storie. È lunedì, il lunedì son cazzi per tutti. Le avevo promesso le caramelle del lunedì, il primo giorno della settimana avevo preso questa consuetudine, di dare ai bambini due caramelle, le mettevo nei loro piccoli palmi, insieme a un po’ di mamma. Raddolcivo quell’inizio sempre un po’ acre.
Stanotte si è svegliata due volte. Non accadeva da mesi e mesi. Ci sono stralci rimasti, come andare in bagno prima di uscire, anche se ci è appena stata. Piccoli dettagli che ai più sfuggirebbero. Ho scritto che andava meglio.
Ha ripreso con le nausee, i crolli. Chiamali come vuoi, dottore, chiamali attivazioni emotive, usa il tuo linguaggio arguto e accademico, strapazza due genitori rimasti accanto a un cesso mezzora, stamattina. Lui la teneva ferma, io infilavo le maniche, i capelli restavano così, in mezzo, li tiravo senza volerlo. La coda non ho potuto fargliela, ha finto di lasciarsi raccogliere i lunghi capelli, ha afferrato l’elastico dalla lavatrice, l’ha buttato non so più dove. “D’accordo, uscirai senza coda.”
“Non voglio, non voglio!”, ne ha detti tanti, li ha gridati così forte che ho dovuto chiudere tutte le porte. C’è stato un lungo momento nel quale ho pensato “finisce che resta a casa”. I minuti passano, Patrick è là, già sulla soglia, la felpa addosso, il grembiule allacciato, lo zaino accanto. L’orologio che magnetizza i suoi occhi ansiosi, “mamma sono già le 8.28!” Aspetta, subisce. Solo. Angherie senza nome.
Ritornano. I sintomi.
Non c’è più tempo, per la colazione. Nemmeno per sentirmi sfibrata, straziata. Dentro mi prendono le mitragliate dei sensi di colpa. Quelli che avevo sciolto come bestie libere, andate, dai! buttati via come zavorre. E si andava più leggeri.
La bacio, mi bacia, mi bagna.
Vanno. Senza caramelle.
Commenti 2
Datevi tempo, l’inizio è sempre un grande cambiamento, soprattutto per la Sarah degli ultimi mesi. A piccoli passi tutto si sistema.
Come sempre, un grande abbraccio
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Deliziosa, grazie cara :*