– Per le maestre è più facile che tutti scriviate nello stesso modo. Che ognuno faccia un 3 che è solo un 3. Come i computer.
La delusione delle madri
Ti prendi un attimo: – Lasciatemi un secondo. Devo calmarmi.
Non puoi mica dirglielo, che sei delusa
Una cosa di cui fare a meno
– Ecco! Gli altri sono tutti viziati, e a me invece non date mai niente!
Ma Santo Amore Mio (in arte SAM), ma non lo capisci che “viziare” è una cosa orribile, quasi una bestemmia? Ma non lo capisci che noi ti educhiamo ai Valori? Non sei forse grato per questo?
Il paradosso di crescere
Noi ammiriamo con indicibile incanto quella lentezza che hanno i nostri figli, la minuziosità nelle cose.
Eppure gli insegniamo la velocità.
Guardiamo la loro tenacia nell’insistere in un tappo da chiudere, una zip da incastrare,
ma li esortiamo “sbrigati!”, a fare in modo più efficace.
Godiamo di quella loro spontaneità disarmante, ma li istruiamo all’eleganza dei gesti e delle parole
Abbaio in Fa Maggiore
Mio marito l’hai estratto a forza dalla sua consueta mansuetudine. Quella domenica, un anno fa: io stavo preparando i bambini per andare a comperare una torta in pasticceria. Eravamo allegri e ridenti come dei fessi. Che meraviglia, essere fessi… se lo sei di tuo. Invece tu volevi farci fessi a noi.
Ho messo fuori la faccia, ho provato a stare zitta, ma a certi padroni di cani se gli fai un appunto su quell’abbaio perenne la prendono sul personale. Gli basta che cominci la parola: – Scusa, volevo chiederti se per favore potevi educare il tuo c…
– Ma che cazzo vuoi? Maleducati semmai siete voi.
La prima pace
Le mamme notano un sacco di cose, e le prime le segnano da qualche parte. Ma a volte non deve essere per forza quel grande evento, magari non è una gloria, è una sfida. Magari la prima increspatura. Io prendo anche quelle. Forse perché obbedisco alla forza, non al giudizio.
La prima sgridata.
La prima sgridata è la prima. E io sono abbastanza matta da pensare che ha il suo bello. Perché poi viene la prima pace.
Canzone di una madre
Chissà chi sei ora
Domani chi sarai
Ho sbagliato mille volte oggi
Sono una madre che riparte da zero.
La “saggezza educativa” dello sculaccione
“In realtà un figlio amato accetta tranquillamente uno scapaccione e dopo un istante torna a sorridere a fianco del genitore e a giocare”.
E cosa dovrebbe fare? Odiare per sempre?
Un bambino, caro don Andrea, è mille miglia più avanti di un genitore in quanto ad amore e gratuità. Più avanti degli adulti, e, di sicuro, più avanti di te: un bambino ama, sempre e comunque, i propri genitori, perché la natura l’ha fatto così.
Non direi “accetta tranquillamente”: direi, invece, “ama nonostante”.
State seduti!
IL GIORNO IN CUI ABBIAMO CREDUTO CHE LA CONOSCENZA FOSSE LA COSA PIÙ IMPORTANTE DI TUTTE, ABBIAMO COMMESSO UN ERRORE ENORME.
Arte, musica, esperienze coi materiali, natura, scoperte, lavoretti manuali, danza, espressione corporea: l’essere umano ha un disperato bisogno di queste cose. Perché a scuola se ne fanno così poche?
A scuola hanno un’ora di Educazione all’immagine, dove perfino una cosa bella come l’immagine deve portarsi addosso il fardello ingombrante della parola EDUCAZIONE. Dove anche la musica è “educazione”, dove tutto è “educazione”. Come se solo questo fosse il portale verso la crescita.
L’amore non basta a educare
Me ne frego, in fondo, se non saluti sempre con il sorriso, se non dici subito grazie alla panettiera che ti regala una focaccia. Me ne fotto del perbenismo da manichino. Ma non accetto che l’amore sia un pasto così magro. Che noi, tuo padre e io, incessantemente vi somministriamo anche sotto la forma di esempi, di buone azioni, di desiderio, di premura, di cura. Eppure lo digerite in fretta, avete fame, di nuovo. Sempre. E non ricambiate con eguale naturalezza.
La buona azione
E mentre ragioni sui suoi flebili 5 anni che d’improvviso sembrano 13, la chiudi in camera tua, e quando la prelevi, ferma e cupa come l’avevi lasciata, sfoderi la punizione promessa: “Non andrai alla festa della tua amica.” Poi ti allontani perché le grida di ribellione che seguono già le avevi messe in conto, e più di così non puoi fare (ché, poverina, in castigo c’è appena stata).
Solo che poi, ripensando, ti accorgi che così penalizzi anche la sua amica. Però non puoi ritrattare. E allora ti viene l’idea geniale
Il silenzio delle polpette
…E allora oggi, in piacevole compagnia della petite, mentre alla cava accosto un paio di ragazzetti indubbiamente al bigio, osservo lei schermirsi tra seni troppo abbondanti (tutta invidia) e lui che, pennarello alla mano, insegue un tracciato immaginario sulla povera panchina già martoriata da altri innamorati, per dichiarare un amore apparentemente eterno. E, sentendomi testimone oculare dell’accadimento, soppeso le possibilità di intervento…
15 mesi e ho già perso tutto il mio rigore
…Sale in piedi sul tavolo. Sale in piedi sul cesso aggrappandosi all’asse. Dorme nel lettone ogni volta che non dorme nel lettino (fate voi le vostre supposizioni). Ciuccia il seno quando è stanca (il ciuccio sa di gomma). Scappa dal seno quando invece potrebbe poppare…
6 cose che non sopporto
…Non sopporto i bambini che, correndo in preda alla generosità della loro energia infantile, non si preoccupano di tentare o almeno fingere di scansare me e, soprattutto, il passeggino con tanto di piccola indifesa. Come ieri, questa creatura col suo cappellino rosa: la vedo che divora la stradicciola, e non è colpa sua se questa fa tre spanne (delle sue) in larghezza, e se incrociarsi è un esercizio di galateo a chi cede il passo per primo…