Le madri stanno in bilico dove la vita è tutta sé stessa. Inarrestabile, difficile, fresca, nuova, avvincente e testarda. Irripetibile
Lettera di un bimbo appena nato alla sua mamma
SIAMO L’ORIGINE UNO DELL’ALTRA. E COMINCEREMO PER SEMPRE.
Ciao mamy.
Come stai?
Ho fatto un po’ fatica, spingevo coi piedi, dal fondo della caverna dove sono stato nove mesi. Spingevo e spingevo e non sapevo: volevo uscire e volevo anche restare dentro. Dicono che tutta la vita, in fondo, è questo: curiosità e paura. Lasciare e trovare.
Io so che tutta la vita sei tu. In ogni caso.
Prima. Durante. Dopo.
Cosa regalare a una neomamma
Ti vengo a trovare, neomamma, ti porto i miei fiori preferiti se non conosco i tuoi. Ti porto anche il vaso, così tu non ti alzi.
E poi ti do un biglietto semplice, facile: ci scrivo TEMPO.
Tempo da sola col tuo piccolo, mi metterò alla porta, sarò la sentinella che manda via i visitatori quando vuoi riposare.
Tempo per non fare nulla: ti metto su una pasta, il tuo dvd preferito, ti accendo una candela. Tu pensi al piccolo, e io ti faccio un piccolo albergo.
La sagra oltre la finestra
Sono passata tante volte accanto a quell’ospedale, guardo su, tra fronde di alberi che inseguono stagioni: ora abbreviate dai giardinieri, ora snudate dall’inverno, ora rigonfie di estate. Localizzo dov’era, finestra più finestra meno, la nostra. Ne scelgo una, mi dico è quella. E ti faccio nascere ancora. Perché mentre cresci e scorri come la vita che intuivo là sotto, ho bisogno di ritrovare quel grande vetro, il mentre che azzerava tutto.
Nato nel silenzio
…Perché dovrei condividere la mia stanza con una, due, tre donne mai viste? Avere visite a orari fissi, riposare a orari fissi, essere in mezzo al via vai di sconosciuti, ospiti delle altre, dividere le ore di sonno con figli non miei, che hanno le loro veglie, le loro madri, altri odori, altri tempi, e diritto, anch’essi, a un momento privato?
Fareste mai un viaggio di nozze condividendo la camera con una coppia mai vista? È il vostro miracolo, il vostro amore, la sua nascita. I primi giorni di vita sono la luna di miele della nuova famiglia…
Amore mammifero
Mischiatevi, mamme, col vostro cucciolo d’uomo. Mescolate i fiati, attaccatelo al seno, donategli quella linfa bianca che il vostro corpo perfetto produce come nettare degli dei. Perché è questo che siete: dee.
Tenetelo su di voi come una seconda pelle, il soffio lieve che cede al sonno, un gemito sfuggito ai primi sogni di chissà cosa. Tenete il vostro piccolo così vicino da non sapere, più, dove finite voi e incomincia lui. Non abbiate fretta di separarvi, come non ne avevate…
Ogni bimbo che nasce
…Ricordo i miei ultimi giorni di gravidanza con tenerezza, quell’attesa così dolce di tanti mesi che d’improvviso s’impenna, si fa quasi aspra, sa d’impazienza, di gioia e di dolore, è piacevole perché ama, spiacevole perché impotente. È un riassunto feroce del vivere a questo mondo. Così, senza mezzi termini: una vertigine…
Quel che resta del parto
È vero: sono caduta da ragazza. Sugli sci (anzi al loro fianco, mentre quelli se la ridevano come fosse colpa mia), inforcata malamente da una compagna di oratorio che adesso non nomino per non provocarle sensi di colpa tardivi. E ci ho lasciato le chiappe.
Tuttora, a distanza di un numero di anni che mi guardo bene dal conteggiare e ancor meglio dal riportarvi, il mio osso sacro presenta ignote protuberanze, nemmeno simmetriche…
Il compleanno
…Il corpo lo sapeva, che stavi arrivando. Prima di me, della ragione, dei conteggi.
La città è rimasta spalancata e scura come una bocca aperta e senza voce. Siamo scesi giù in strada, in fretta: “Inizio a prendere la macchina. Andiamo, andiamo!” mi esorta tuo padre.
Su, accanto al divano dove ho avvertito, alcune ore fa, quell’onda di dolore sordo che ha avviato il concerto della tua venuta, sono rimaste le ciabatte, le riviste sul tavolino rotondo. Il foglio bianco sulla scrivania recita numeri che parlano di travaglio…
Questa bambina è anche vostra
Entrano come folletti: zitti, ho sentito i nonni raccomandarsi con loro di non fare chiasso. Zampettano leggeri, passi di gattini quasi con circospezione. Hanno l’impazienza che scioglie gli occhi, li fa liquidi, mentre la cura e il timore quasi reverenziale trattengono i fiati e la foga.
È nuovo anche per me, questo letto sospeso chissà dove, tra ieri e domani. Sono passate poche ore. Stillavano come gocce da un rubinetto che perde. Riempivano a fatica un’aspettativa troppo grande.
Il parto è stato così strano…
Il tempo della pecora
…Si arriva a un punto che è come quando sai che sta per suonare la sveglia: dormicchi, ci provi, ma non puoi abbandonarti al tepore rassicurante del letto. Qualcuno già tira le lenzuola, al fondo, solletica i piedi.
C’è sempre uno spartiacque, nella gestazione, un momento dopo il quale volgi verso il parto, il futuro, il bello ma anche l’ignoto.
Per me questa svolta è adesso, sono queste feste. Mi avvicino al fondale di Truman Show, navigo senza sosta né ritorno…
Buonanotte
Buonanotte in questa notte
che la città rotola giù come un sasso da una rupe.
Voi in cima voi a valle
Voi le stelle.
Buonanotte in questa notte che sono nati Giada e Federico…