Suo padre la prende di peso e lei ride, forte, sganasciata, con quella voce sottile e incandescente che solo i bambini possiedono. I suoi fratelli sono già in bagno, si lavano i denti prima della notte. E io penso:
mi piacerebbe dirti che è sempre così.
Mi piacerebbe dirti che una famiglia è questo, che avere dei bambini è risate come sonagli allegri, e poi corse per il corridoio, ammucchiate sul letto, nascondini dietro a tende dove immancabilmente spuntano i piedi. E tu sai non vederli. Insisti: «Ma dove sei? Ma dove ti sei cacciato?» con la voce grossa.
La verità è che ci sono momenti in cui le lotte cominciano. E le tue forze sono già finite.
Momenti in cui i figli ti sfidano e tu ti riconosci per quello che sei: una donna, non invincibile, non onnisciente. Senza risposte.
Mi piacerebbe dirti che tutto è quella stessa meraviglia di una pelle dolcissima. Quei piedi minuti con dita arricciate che sembrano perle rosa, quei capelli sottili come i soffioni. Quei gorgheggi in mezzo a guance che straripano. Mi piacerebbe dirti che le notti poi s’aggiustano, e i pianti sono un’occasione come mille per tornare pelle a pelle col piccolo. Ma un figlio è molto più di un amore in braccio, di un rivolo di latte. Di una battaglia di baci e di un dentifricio alla fragola.
In qualche momento bisogna accorgersi che un figlio è una possibilità: di conoscere un altro pezzo di mondo. E un’altra parte di noi.
Quella che sta sulla soglia e magari sta volta non le escono le parole. Quella che sta china su un letto e forse – invece – oggi vorrebbe scappare. Quella che i sacrifici le venivano spontanei eppure una sera piange sul tavolo di una cucina: un bicchiere di vino, un lavoro perso, un impiego lontano, sottopagato.
Mi piacerebbe dirti che sarà sempre la scelta migliore, che era come te l’eri immaginato. Che
gli imprevisti sono solo occasioni impacciate.
Ma certe sfide saranno pesanti, sproporzionate. E nessuna preparazione avrebbe potuto attutire il colpo. Mi piacerebbe anche dirti che forse non ci saranno mai grandi problemi, che sei una tosta. Magari lo sei. Ma la maternità non funziona così: funziona che basta uno sterminio di didò e quel pomeriggio ti sembra un affronto. E poi magari cavalchi una malattia e una stanza d’ospedale con un sorriso senza pari.
Funziona che un’altra al posto tuo, che molte, che tutte: sarebbero riuscite e tu no. Funziona che nessuna al posto tuo ce l’avrebbe fatta: e tu sì.
In ogni caso: va bene lo stesso.
In ogni caso saranno le scorte di baci, le corse per il corridoio, le battaglie di risa e i segreti all’orecchio: la verità piccina che regge tutte le altre.
Commenti 6
Mi fai da piangere alle. 6.45 del mattino davanti al mio caffè rubato ai bambini che già chiamano dai lettini, mentre con una mano stendo fuori l’ennesima lavatrice, dopo una notte difficile di risvegli loro e incubi miei, perché la maternità a volte è un peso, a volte un caldo rifugio,però i problemi e le ansie ti aspettano comunque al varco e richiedono di essere affrontati, anche se avresti solo bisogno di dormire. Perché loro meritano sorrisi, anche se tu sei stanca di fare e pensare.
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Ciao Giulia, grazie per le tue parole… Il caffè rubato è proprio emblema del nostro stare sul filo. Forse a volte dovremmo anche permettercelo, di scappare. Si può sempre scappare dai cuori dove sappiamo che torneremo presto.
Sei riuscita a riassumere l’essere genitori in un post. Complimenti. Mi sono ritrovato tantissimo.
Una montagna russa di emozioni
Un saluto
Lorenzo
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Non avevo pensato fosse in verità un riassunto sull’essere genitori, ma grazie, in effetti c’è dentro un po’ tutto, e mi fa infinitamente piacere che in tanti vi siate ritrovati e abbiate apprezzato. Un abbraccio.
Bellissimo questo post! Mi fai venire in mente ‘Avrai’ della mia vecchia fiamma (Claudio). Brava Madda! E le foto: una piu’ bella dell’altra 🙂
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Sai che in effetti adesso che sono “matura” mi capita di ripensare a Baglioni e apprezzo molto di più i suoi testi che allora? “Avrai” era una canzone pazzesca, poesia incredibile. Da genitore, adesso, ha una forza enorme. Grazie quindi per il paragone che mi onora! Ciao Emy, un bacio a tutti! :*